La storia, Le Poesie , Le Commedie

“Vìte Dè Fane, barèse veràsce, Attàne de fìgghie, iòmmene de pàsce. Galandòme nate de stamb’andìche Stemàte da tutte, nu rare amìche. Iève puète de chidde strafìne Che la pènn’a rrìse com’a Rossìne. Pertàte a raggiòne n-ghiànde de màne, Vevève sèmbe da vère crestiàne.
Vetùcce iè vvive e nno mmore cchiù Iìnd’o core de l’amìsce sù”.
- Vito Defano nasce a Lecce il 30.06.1911, ma ben presto si trasferisce a Bari con la famiglia ( papà barese e mamma otrantina ). Carattere gioviale, estroverso, incline all'ironia ( e ancor più all'autoironia ), manifesta sin da giovane una sincera passione per il dialetto barese e, pur non avendo fatto studi profondi di linguistica dialettale, riesce facilmente a cogliere l'essenza del vernacolo barese, soprattutto ponendosi in ascolto dei dialoghi della "Bari vecchia", dove è più facile afferrare le vibrazioni, le sfumature, la concretezza del "sentire" popolare. La sua natura di 'ascoltatore', e sarà il segreto della sua poesia, lo porta sempre a cogliere il lato, ora comico ora struggente, delle vicende umane di tutti i giorni.
Nel 1939, sposa Martiradonna Apollonia. Dall'unione nasceranno Mariolina, che si rivelerà splendida e verace interprete dell'opera di suo padre, Antonio e Giuseppe.
La sua prima poesia " Matalene e C." risale al 1944, cui faranno seguito una serie di raccolte di poesie dialettali ( U Miglionarie, 1946 - Meroske, 1962 - Storie e Patorie, 1966 - Fragagghie, 1969 - Mbilembò, 1975 - Fascidde, 1982 - Benàzze, 1986 - La Cialdèdde, 1989 pubblicata postuma).
Non mancano, nella produzione letteraria di Defano, alcune commedie dialettali, che saranno degnamente rappresentate dalla figlia Mariolina e da altri autorevoli esponenti del teatro dialettale barese ( Pignataro, Spadaro, Ciardo..solo per citarne alcuni ).
Parliamo di " Nu matte fesciute da Vescègghie" (Bari, 1976), " U scarpare gedezziùse" (Bari, 1977), " Na scernàte desgrazziàte" (Bari, 1981). Altre commedie, meno conosciute, sono comunque rimaste nel cassetto della sua scrivania, a dormire sonni tranquilli. Particolare ricorrente della sua poesia il dare voce agli animali.." e non me ne vogliano i grandi del passato..", come amava ripetere con la sua grande modestia.
Con i suoi versi semplici ed immediati, la sua ironia sottile ma dirompente ( si pensi alla poesia " U Vindisette ", un vero e proprio cult della comicità dialettale ), il suo raccontare genuino e popolare, ma saggio e fatalista insieme, Defano è certamente entrato, e con merito, nel gotha dei poeti dialettali baresi.
Il poeta muore a Bari il 25.01.1989 e riposa nel locale cimitero, insieme alla sua amata ' Nennè'.
La città di Bari ha voluto intitolargli una strada nel quartiere S.Girolamo ed una scuola elementare nel quartiere S.Paolo.
Vetùcce iè vvive e nno mmore cchiù Iìnd’o core de l’amìsce sù”.
- Vito Defano nasce a Lecce il 30.06.1911, ma ben presto si trasferisce a Bari con la famiglia ( papà barese e mamma otrantina ). Carattere gioviale, estroverso, incline all'ironia ( e ancor più all'autoironia ), manifesta sin da giovane una sincera passione per il dialetto barese e, pur non avendo fatto studi profondi di linguistica dialettale, riesce facilmente a cogliere l'essenza del vernacolo barese, soprattutto ponendosi in ascolto dei dialoghi della "Bari vecchia", dove è più facile afferrare le vibrazioni, le sfumature, la concretezza del "sentire" popolare. La sua natura di 'ascoltatore', e sarà il segreto della sua poesia, lo porta sempre a cogliere il lato, ora comico ora struggente, delle vicende umane di tutti i giorni.
Nel 1939, sposa Martiradonna Apollonia. Dall'unione nasceranno Mariolina, che si rivelerà splendida e verace interprete dell'opera di suo padre, Antonio e Giuseppe.
La sua prima poesia " Matalene e C." risale al 1944, cui faranno seguito una serie di raccolte di poesie dialettali ( U Miglionarie, 1946 - Meroske, 1962 - Storie e Patorie, 1966 - Fragagghie, 1969 - Mbilembò, 1975 - Fascidde, 1982 - Benàzze, 1986 - La Cialdèdde, 1989 pubblicata postuma).
Non mancano, nella produzione letteraria di Defano, alcune commedie dialettali, che saranno degnamente rappresentate dalla figlia Mariolina e da altri autorevoli esponenti del teatro dialettale barese ( Pignataro, Spadaro, Ciardo..solo per citarne alcuni ).
Parliamo di " Nu matte fesciute da Vescègghie" (Bari, 1976), " U scarpare gedezziùse" (Bari, 1977), " Na scernàte desgrazziàte" (Bari, 1981). Altre commedie, meno conosciute, sono comunque rimaste nel cassetto della sua scrivania, a dormire sonni tranquilli. Particolare ricorrente della sua poesia il dare voce agli animali.." e non me ne vogliano i grandi del passato..", come amava ripetere con la sua grande modestia.
Con i suoi versi semplici ed immediati, la sua ironia sottile ma dirompente ( si pensi alla poesia " U Vindisette ", un vero e proprio cult della comicità dialettale ), il suo raccontare genuino e popolare, ma saggio e fatalista insieme, Defano è certamente entrato, e con merito, nel gotha dei poeti dialettali baresi.
Il poeta muore a Bari il 25.01.1989 e riposa nel locale cimitero, insieme alla sua amata ' Nennè'.
La città di Bari ha voluto intitolargli una strada nel quartiere S.Girolamo ed una scuola elementare nel quartiere S.Paolo.